"La lotta della letteratura è in realtà una lotta per sfuggire ai confini del linguaggio; si estende fino ai limiti estremi di ciò che può essere detto; ciò che muove la letteratura è il richiamo e l'attrazione di ciò che non è nel dizionario."

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Calvino esplora le limitazioni intrinseche nel linguaggio e l'impegno dello scrittore per trascenderle. La letteratura cerca di esprimere l'inesprimibile, di catturare le sfumature e le complessità dell'esperienza umana che le parole da sole non possono trasmettere completamente. Questa spiegazione mette in evidenza il paradosso della scrittura: utilizzare parole finite per esprimere idee infinite. Il "richiamo e l'attrazione di ciò che non è nel dizionario" parla dell'attrattiva dell'inespresso, delle emozioni e dei concetti che si trovano al di là delle definizioni letterali. Sfida sia gli scrittori che i lettori a guardare oltre la superficie e trovare significato negli spazi tra le parole.