Questa profonda affermazione, presente ne "L'idiota", riflette la convinzione di Dostoevskij nel potere trasformativo della bellezza estetica e spirituale. Egli suggeriva che la vera bellezza, che comprende sia le dimensioni artistiche che quelle morali, ha il potere di ispirare, unire ed elevare l'umanità. L'affermazione rappresenta la sua visione secondo cui la sensibilità estetica e la bellezza morale possono superare l'oscurità e la divisione del mondo. Questa prospettiva continua a influenzare le discussioni sul ruolo dell'arte nella trasformazione sociale e sulla relazione tra estetica ed etica nella società umana.